Nel costruire un portafoglio efficiente è importante diversificare le risorse inserendo strumenti finanziari che presentino un buon livello di decorrelazione e questo punto sarà oggetto di una prossima newsletter ma oggi vorrei trattare la composizione di un portafoglio tenendo conto della componente fiscale alla luce delle modifiche effettuate nel 2012.
Come già saprete, è stata introdotta ‘aliquota unica al 20% su tutte le rendite finanziarie ad esclusione dei soli Titoli Stato ed equiparati la cui aliquota rimane al 12,5%.
Tale differenziazione trova riscontro anche per quanto riguarda l’investimento in Titoli di Stato ed assimilati in modo indiretto e cioè tramite strumenti “gestiti” come fondi e sicav.
Alla luce di ciò, siccome le aliquote fiscali sono calcolate in base alla rendicontazione dell’anno precedente, diventa possibile conoscere preventivamente quale sarà l’aliquota media applicata sulle plusvalenze realizzabili tramite fondi e SICAV.
Molti comparti obbligazionari di sicav possiedono al loro interno una percentuale di titoli Governativi ( area Euro, Paesi Emergenti ecc) la cui presenza abbassa significativamente l’aliquota media anche al di sotto del 14%, facendo si che l’ottimizzazione fiscale del portafoglio possa trovare applicazione.
Importante sottolineare, altresì, che l’investimento tramite fondi e sicav consente tra le altre cose due importanti vantaggi :
1. Diversificazione all’interno del fondo stesso, che tradotto significa minore volatilità rispetto all’investimento diretto in titoli di Stato.
2. Possibilità di cogliere opportunità di mercato come ad esempio l’investimento in titoli legati alle aspettative di inflazione che in una fase come l’attuale, dove le banche centrali iniettano molta liquidità sui mercati del credito , sta trovando conferma nella crescita del prezzo di obbligazioni indicizzate all’inflazione ( Paesi emergenti in primis).